La cattiveria al potere: il caso Frama Action a Novi di Modena

14 Gennaio 2019 by

Bisogna davvero essere cattivi per licenziare 23 persone prima delle feste natalizie, e far pervenire le lettere di licenziamento il giorno dopo in cui si è festeggiato il Natale, in azienda, regalando pacchi dono ai lavoratori e complimentandosi con loro per i risultati raggiunti (aumento dell’8% degli ordini). Eppure questo succede nell’Italia dell’austerity e delle politiche neo-liberiste che hanno smantellato i diritti dei lavoratori e mercificato il lavoro, sta accadendo alla FRAMA ACTION di Novi di Modena.

FRAMA ACTION è un’azienda che si occupa di progettazione e installazione di tende per esterno, pergole e gazebo. È il risultato dell’acquisizione nel 2013, da parte del Gruppo austriaco HELLA, della storica azienda novese FRAMA a seguito del suo fallimento. Nel sito web dell’azienda si legge che “la sede di Novi di Modena rappresenta oggi il polo di specializzazione di HELLA per le pergole ed il riferimento logistico del gruppo HELLA per tutto l’outdoor” data la competenza quarantennale di FRAMA nel settore e la qualità sempre correlata al Made in Italy.

Tuttavia la specializzazione, le competenze, l’aumento degli ordini e del fatturato pare non siano sufficienti, nelle logiche della multinazionale Hella, per continuare l’attività a Novi di Modena, tanto che è stata aperta la procedura di licenziamento collettivo e di chiusura della fabbrica, comunicata il 21 dicembre scorso, adducendo pretestuosi motivi di difficoltà di bilancio (?!). Le lavoratrici e i lavoratori coinvolti, a cui va tutta la nostra solidarietà, sostenuti dalla Fiom-CGIL di Carpi, hanno immediatamente organizzato un presidio permanente davanti ai cancelli dell’azienda, visibile transitando per la strada Statale Romana Nord, e deciso di coinvolgere le istituzioni a tutti i livelli (sono stati già richiesti incontri con Comune, Provincia e Regione). Nei due incontri, già avvenuti, tra sindacati, Fiom-Cgil e Fim-Cisl, e dirigenza aziendale (7 e 10 gennaio) l’azienda si è mostrata irremovibile rispetto all’assurda decisione di chiudere lo stabilimento entro febbraio/marzo 2019; al contrario la richiesta di lavoratori, lavoratrici e sindacati è quella di proseguire l’attività ritenendo che ci siano tutte le condizioni oggettive per farlo.

Rifondazione Comunista ha portato la propria solidarietà al presidio permanente dei lavoratori e delle lavoratrici della Frama Action di Novi di Modena. Purtroppo sempre più spesso nella nostra provincia assistiamo a vicenda analoghe, si pensi alla vertenza Vapor Europe o a quella della Castelfrigo, dove scelte aziendali irresponsabili e scellerate, guidate esclusivamente dalla logica del profitto, privano le persone del diritto costituzionale al lavoro.

Nel caso della FRAMA ACTION appare evidente come il comportamento delle multinazionali, come è il Gruppo HELLA che nel 2013 ha acquisito lo storico marchio dell’azienda novese, sia sempre più predatorio nei confronti dei territori dove si installano, sfruttandolo sotto ogni punto di vista per poi abbandonarlo senza scrupoli non appena ritengono esaurito il vantaggio. Lavoratori e sindacati sono sempre più disarmati a causa di leggi nazionali, ma anche europee, approvate negli ultimi vent’anni in modo trasversale da governi di centro destra e di centro sinistra che hanno eroso i diritti dei lavoratori consentendo a grandi imprese e multinazionali di fare ciò che vogliono in barba a quella responsabilità sociale che pure l’art. 41 della Costituzione assegna all’impresa privata.

Della vertenza FRAMA ACTION si sono fatti carico due esponenti del Partito Democratico, l’europarlamentare David Sassoli e il senatore Edoardo Patriarca, ed entrambi si sono impegnati a portare la vicenda nelle sedi istituzionali di appartenenza. Siamo certi che i due onorevoli manterranno l’impegno preso, vorremmo però ricordare loro che per aiutare davvero questi lavoratori e lavoratrici, e le altre migliaia e migliaia che si trovano nella stessa situazione, occorre un ripensamento radicale delle norme che regolano il lavoro: occorre ripristinare i diritti e le tutele che norme come la Legge 30, la legge Fornero o il Jobs Act hanno cancellato.

Al nuovo Governo e alla nuova maggioranza Lega-M5S, quelli di “prima gli italiani” vorremmo chiedere di andare a esibire il loro slogan alla multinazionale austriaca, sempre che non siano troppo impegnati a prendersela con i migranti.

Rinnoviamo la nostra solidarietà e il nostro sostegno ai lavoratori e alle lavoratrici della FRAMA ACTION, augurandoci che la vicenda possa risolversi positivamente.

Buona lotta!

Vania Pederzoli
Circolo PRC di Novi di Modena

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