Nessuno resti solo di fronte alla repressione: solidarietà ad Enrico Semprini
Rifondazione Comunista di Modena esprime la propria solidarietà e vicinanza al sindacalista S.I. Cobas di Modena, Enrico Semprini, in seguito all’esecuzione di ordine di carcerazione domiciliare a lui imposto a causa di una condanna legata alle lotte No Tav e alla partecipazione a iniziative di solidarietà.
Enrico dovrà rimanere ai domiciliari due anni. Non gli è stata data la possibilità di espiare la pena attraverso l’affidamento in prova ai servizi sociali, in quanto ritenuto un soggetto “fortemente pericoloso per l’ordine e la sicurezza pubblica” a causa delle denunce ricevute per il suo impegno sindacale al fianco di lavoratori e lavoratrici.
Riteniamo che la motivazione alla base della decisione di porre Enrico Semprini agli arresti domiciliari sia grave e preoccupante: si tratta di un trattamento non solo eccessivo, ma che appare come una vera e propria condanna politica nei confronti del suo impegno sindacale e dell’intero movimento che da anni si batte contro un’opera che sta devastando il territorio della Val Susa.
Inoltre, non possiamo ignorare che centinaia di lavoratori e sindacalisti modenesi stanno affrontando processi e condanne per aver partecipato a iniziative di lotta e manifestazioni per rivendicare i propri diritti. Riteniamo che questa modalità di repressione del conflitto sociale sia gravissima e lesiva delle libertà sindacali.
Il provvedimento contro Semprini si inserisce, inoltre, in un contesto più ampio, caratterizzato dalla recente approvazione del ‘Decreto sicurezza’, con cui il governo intende reprimere il dissenso e il conflitto sociale, trasformando in reati anche le classifiche forse di lotta come i picchetti davanti alle fabbriche
Problematiche sociali non possono essere affrontate con il Codice penale, e continuiamo a ritenere che mobilitarsi collettivamente contro ogni ingiustizia non può e non deve essere considerato un reato.
Rifondazione Comunista Federazione di Modena