Befana Comunista: carbone a Modena Parcheggi e al Sindaco Muzzarelli

5 Gennaio 2016 by

LA BEFANA COMUNISTA PORTA IL CARBONE A MODENA PARCHEGGI E AL SINDACO GIAN CARLO MUZZARELLI 

Questa mattina la Befana Comunista di Rifondazione Comunista Modena ha portato al Novi Park il carbone con una doppia destinazione: Modena Parcheggi e il Sindaco Muzzarelli. Duplice la motivazione: perché con l’ennesimo aumento della tariffa per la sosta il parcheggio sotterraneo si conferma la più grande fregatura per i modenesi per i prossimi 40 anni, e perché il sindaco/presidente insiste a voler realizzare nuove autostrade nonostante il traffico sia il principale responsabile dello smog.

Parcheggio del centro o affare per Modena parcheggi?
Non sono servite a nulla le strategie di marketing messe a punto in questi anni nel tentativo di incentivare l’uso di una struttura palesemente sovradimensionata per la realtà di Modena e che “è piena solo alcune volte l’anno”, parola dell’assessore Giacobazzi. Il perché è sotto gli occhi di tutti: le politiche per la sosta e la mobilità di Modena non ruotano attorno alle esigenze dei modenesi ma attorno agli interessi di Modena Parcheggi (la cui maggioranza societaria è ora in mano a un fondo di investimento austriaco), che gestirà la sosta a Modena per i prossimi 40 anni.

Sono queste le conseguenze di un doppio errore: da un lato l’errore di una programmazione della mobilità tutta centrata sull’utilizzo dell’auto privata fino alle porte del centro storico, e dall’altro l’errore di politiche di privatizzazione che affidano ai privati ogni servizio rendendo impossibile politiche alternative anche di fronte a plateali fallimenti, come è il Novi Park. E così puntualmente arrivano gli aumenti della sosta (che sono incassati dal gestore della sosta e non dal Comune) e si studiano nuove strategie per correre ai ripari, compreso l’ipotesi di allungare ulteriormente i tempi di concessione alla società Modena Parcheggi.

L’errore di fondo è insistere sulla strada sbagliata della gestione privata della sosta, che non è una merce qualunque ma un servizio per la collettività che deve essere gestito dal pubblico nell’interesse pubblico. La vera rivoluzione della sosta sta quindi nel sottrarre a Modena Parcheggi la gestione, e i relativi introiti, della sosta per definire un nuovo piano della mobilità funzionale in primo luogo ai cittadini che lavorano e abitano in centro. Ma siamo certi che Muzzarelli questo non lo farà mai.

Mobilità sostenibile o nuove autostrade?
L’emergenza smog di questi giorni ci ha insegnato come il trasporto di merci e persone su gomma sia responsabile di una porzione significativa dell’inquinamento che sta soffocando le nostre città. Di fronte a questa situazione un politico lungimirante programma un piano per lo spostamento di merci e persone dalla gomma al ferro e progetta una città in cui l’auto non sia indispensabile per ogni spostamento. E invece Muzzarelli che fa? Insiste per realizzare due nuove autostrade – Cispadana e Bretella – utili solo a chi le costruisce e gestisce. Ovvero propone di proseguire nella via attuale incrementandola e ponendo le basi per problemi di traffico e di smog ancor più consistenti fra qualche anno.

I provvedimenti emergenziali di questi giorni servono solo a lavare la coscienza dei sindaci, ma è evidente che sono solo palliativi e che occorre un radicale cambio di strategia che parta da una riconversione ecologia dell’economia e del trasporto da finanziare sottraendo le risorse oggi destinate a grandi e inutili opere funzionali al trasporto privato su gomma. Solo in Emilia Romagna sono destinati a 4 nuove autostrade più di 3 miliardi di euro, e con quelle risorse si potrebbero acquistare nuovi autobus e treni per i pendolari, investire nella messa in sicurezza del territorio e nell’efficientamento energetico degli edifici creando migliaia di posti di lavoro stabili e di qualità.

Ma per fare questo occorre un sindaco che metta al primo posto il diritto delle persone a vivere in un ambiente senza smog e non il diritto di pochi ad arricchirsi sulla devastazione dell’ambiente in cui tutti devono vivere.

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