Sgombero S. Eufemia, ovvero la pornografia della violenza legale

11 Maggio 2016 by

Questa mattina le forze dell’ordine hanno recintato un intero quartiere per procedere allo sgombero delle strutture occupate dallo sportello sociale “La Rage” e dal collettivo Guernica. In quelle strutture vivevano 40 famiglie (10 in via Bonaccorsa e 30 in via Sant’Eufemia) alle quali le istituzioni non avevano, evidentemente, trovato un alloggio e che sia pure in modo arrangiato erano tornate sotto a un tetto.

E così sono arrivate le proposte caritatevoli del Comune, animate dalla preoccupazione tutta retorica per le condizioni poco igieniche o comunque difficili in cui vivevano i figli degli occupanti. I quali “usavano” i bambini, hanno detto, come se quei bambini avessero cominciato ad avere dei diritti solo dopo l’occupazione, e non prima, quando le autorità se ne infischiavano di loro. Gli stessi bambini che questa mattina sono finiti in strada circondati da un dispiegamento militare di poliziotti in tenuta antisommossa, per giunta sotto la pioggia, mentre le automobili del Comune caricavano le loro cose e li conducevano negli uffici di piazza Redecocca.

Nel frattempo venivano sgomberati anche gli spazi sociali di via Carteria, che negli ultimi anni sono stati il motore oggettivo della rigenerazione del quartiere, promuovendo cultura e relazioni, ma commettendo l’impudenza di rappresentare un grattacapo politico. Al quale il sindaco ha contrapposto l’uso dei manganelli (una ragazza di 15 anni è finita al Pronto Soccorso), le soluzioni temporanee e pubblicitarie dei servizi e la propaganda della legalità, perchè quando serve solo a zittire qualcuno o a esibire le “carte in regola” mentre si piazzano i propri amichetti nei posti che contano, la legalità è pattume.

Mentre sarebbe stato molto più opportuno che il sindaco avesse speso una parola sulle riforme della strumentazione municipale con le quali intende affrontare l’emergenza delle persone di ogni età che la crisi economica, anche a Modena, sta sbattendo sulla strada, ma è proprio perché quella parola non ce l’ha che alle sei e mezza di stamattina è stato messo in scena lo spettacolo pornografico della violenza legale.

Ora il quartiere tornerà al degrado, un degrado che il sindaco intende senz’altro cannoneggiare con le Notti Bianche e il frasario dei numeri uno, delle marce in più e dell’eccellenza. Al contrario, per le federazioni provinciali di Rifondazione Comunista e del Partito Comunista d’Italia, la vera eccellenza rimane quella che Gian Carlo Muzzarelli ha fatto prendere a manganellate in testa, persone che in modo continuativo e volontario hanno provato a rimboccarsi le maniche anche se non rientrano nella sua città da cartolina, sempre più stupida. E ai compagni dello sportello sociale e del collettivo Guernica va tutta la nostra riconoscenza.”

Partito della Rifondazione Comunista – Federazione di Modena
Partito Comunista d’Italia – Federazione di Modena

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