Per i nidi di Modena vogliamo una gestione pubblica

28 Aprile 2020 by

Abbiamo letto la lunga lettera del sindaco Muzzarelli in merito ai servizi scolastici e vogliamo ribadire che, per quanto comprendiamo la difficoltà contingente di trovare alternative valide che garantiscano inclusione, qualità e sostenibilità economica, è proprio la situazione che viviamo che rafforza ancora di più la nostra convinzione che la risposta al rischio più che evidente che la crisi sanitaria aumenti le disuguaglianze sociali, può stare soltanto nella gestione pubblica di servizi fondamentali come la sanità, l’istruzione, il welfare tutto.

Respingiamo quindi la resa senza condizioni che di fatto Muzzarelli fa alla esternalizzazione dei nidi come unica possibilità per garantire servizi scolastici alla riapertura delle attività. Noi, come sempre, chiediamo con forza che, in previsione dell’uscita da questa grave situazione emergenziale, ci si metta al lavoro attuando una rigorosa inversione di marcia verso la gestione pubblica di quei servizi e progetti essenziali che, per garantire equità, inclusione e universalità, vanno sottratti alle logiche di mercato.

Oggi non è possibile? Bene, il sindaco e la sua maggioranza si mettano al lavoro per chiedere al governo modifiche legislative per l’eliminazione dei blocchi alle assunzioni e per favorire la gestione diretta dei servizi e chiedano sostegno alla regione per vincere questa sfida. Modena è stata all’avanguardia nella offerta di servizi scolastici ai suoi cittadini e ha le potenzialità per esserlo anche oggi. Se vuole.

 

 

I servizi pubblici non sono “nostalgia”, ma diritti dei cittadini

Condividiamo la presa di posizione della Cgil rispetto all’ipotesi di esternalizzazione dei nidi per l’infanzia sostenuta dal sindaco Muzzarelli bollando come “nostalgiche” le posizioni di coloro che credono nel ruolo strategico dei servizi pubblici.

Giustamente la Cgil ha messo in evidenza ciò che il sindaco Muzzarelli tenta malamente di nascondere, ovvero che il personale dei nidi in appalto ha condizioni retributive e contrattuali peggiorative rispetto al personale che svolge le stesse mansioni nel servizio pubblico. Differenze che inevitabilmente si scaricano anche sulla qualità del servizio minando di continuità didattica, dal momento che il turn over di questo personale verso condizioni di lavoro migliori è molto elevato.

Ribadiamo ciò che diciamo da sempre: servizi fondamentali come la sanità, l’istruzione, il welfare tutto devo avere una gestione pubblica e senza lucro a tutela dei diritti delle persone che usufruiscono di quei servizi, dei diritti dei lavoratori e a garanzia della qualità del servizio. E questo è ancora più vero oggi che siamo di fronte ad una emergenza sanitaria che rischia di amplificare disuguaglianze già oggi inaccettabili.

Rifondazione Comunista è al fianco di quanti intendono portare avanti una battaglia per la difesa e la valorizzazione dei servizi pubblici.

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