La solidarietà di Rifondazione Comunista a Don Mattia Ferrari

15 Dicembre 2022 by

Rifondazione Comunista esprime la propria solidarietà e vicinanza a Don Mattia Ferrari, cappellano della Mediterranea Saving Humans, per le inaccettabili motivazioni con cui la Procura di Modena ha chiesto l’archiviazione del fascicolo relativo alle intimidazioni che da tempo subisce tramite account Twitter collegati ad esponenti della mafia libica.

La Procura di Modena nelle motivazioni alla base della richiesta di archiviazione sminuisce le minacce della mafia libica subite da Don Mattia Ferrari e addirittura lo ritiene responsabile di aver provocato la reazione intimidatoria di chi lo ha preso di mira per la denuncia pubblica sul ruolo della malavita su quanto avviene nel Mediterraneo. Non slo, la Procura di Modena implicitamente invita Don Mattia Ferrari al silenzio e a non esporsi politicamente e pubblicamente.

Quello della Procura di Modena è un atteggiamento che respingiamo e che non tolleriamo provenga da chi, invece, dovrebbe operare per garantire il pieno svolgimento delle indagini e individuare i responsabili delle minacce al parroco.

Don Mattia Ferrari non si è mai voltato dall’altra parte e siamo certi continuerà a non farlo, e vogliamo che sappia che in questa vicenda non è solo ma troverà sempre al suo fianco tutte e tutti coloro che si battono per il diritto dei migranti di muoversi liberamente e per l’abolizione di quei decreti sicurezza che favoriscono e alimentano quella mafia libica che intimidisce Don Mattia Ferrari.

Stefano Lugli, co-segretario regionale Emilia-Romagna
Elena Govoni, segretaria Federazione di Modena
Rifondazione Comunista

(Avvenire del 15 dicembre 2022)

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