Via gli anti abortisti dalle strutture pubbliche
Una bella inchiesta del Domani ha messo in luce la determinazione e l’impegno della Rete ProChoice Modena nel contrastare le pressanti iniziative delle associazioni antiabortiste, che si radunano davanti al policlinico di Modena per veglie e preghiere.
Questa situazione è inaccettabile e rappresenta una violenza subdola sia nei confronti delll’utenza che si serve del reparto di ginecologia sia del personale medico e infermieristico che al suo interno lavora.
Rifondazione Comunista esprime il proprio sostegno alla Rete ProChoice Modena, impegnata nella difesa della libertà di scelta e nell’assicurare l’accesso a un aborto sicuro e legale. Sosteniamo con convinzione il lavoro svolto all’interno della rete dalla nostra iscritta Silvia Mix e da tutte le attiviste che combattono per il diritto all’autodeterminazione, auspicando un futuro in cui ogni persona possa decidere liberamente del proprio corpo.
La battaglia per un aborto sicuro e legale, oltre ad essere una questione di dignità e giustizia sociale, è una pratica sanitaria che salva vite umane, garantita dalla legge e normata da protocolli ministeriali, oltre che da linee guida dell’OMS. Per queste ragioni non abbiamo nessuna intenzione di tollerare mobilitazioni antiabortiste che perseguono l’obiettivo politico di smantellare la Legge 194 e far regredire il Paese.
Apprezziamo anche le parole molto chiare del sindaco Massimo Mezzetti, riportate nell’articolo: ora è fondamentale che le parole si traducano in azioni concrete, adottando un protocollo comunale adeguato. Le aree di cura pubbliche devono essere libere e accessibili a tutte le persone, senza che nessun ə venga colpevolizzatə per accedere a una pratica sanitaria garantita dalla legge italiana, regolata da protocolli ministeriali e da linee guida dell’OMS.
Rifondazione Comunista Federazione di Modena