La Befana Comunista ha portato il carbone a Muzzarelli

5 Gennaio 2015 by

Questa mattina la Befana Comunista di Rifondazione Comunista Modena ha portato alla Palazzina dei Giardini il carbone per il Sindaco Muzzarelli, per il modo approssimativo e arrogante col quale ha trattato la questione dello spazio deputato alla programmazione della Galleria Civica.

Il 5 dicembre scorso il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ha dichiarato pubblicamente che la Palazzina dei Giardini, luogo deputato alla programmazione di esposizioni d’arte della civica galleria cittadina, sarà la vetrina di prodotti agroalimentari durante i sei mesi di Expo. Qualche giorno dopo, il Direttore della Galleria Civica, denunciando l’unilateralità della scelta, a cui peraltro si è detto contrario, ha rassegnato le sue dimissioni. I cittadini, spettatori ignari di tutto, sono venuti a conoscenza dell’accaduto leggendo la notizia sulla stampa, che si è occupata anche a livello nazionale del disdicevole caso modenese.

Come è evidente, la questione presenta molteplici aspetti critici. Eccone alcuni:

Confronto e condivisione sono elementi indispensabili per il governo trasparente e democratico della cosa pubblica.

Sequesto è vero, il Sindaco e la sua Giunta nella maldestra e arbitraria gestione della vicenda, hanno messo in evidenza, già da questi primi atti di governo, la loro approssimazione e incapacità, quando non l’arroganza e l’opacità nella conduzione e nell’amministrazione del bene pubblico.

Il turista sfratta il cittadino

Dire di questa vicenda che il cibo ha sfrattato l’arte è una semplificazione che non aiuta a capire.

La contrapposizione prodotta non è in realtà tra cultura e turismo o tra arte e gastronomia, che ben potrebbero mettersi in relazione proficua come prodotti culturali del nostro agire sociale, ma tra un’idea fondata sul profitto che vede il cittadino come mero fruitore pagante e consumatore, individuo alieno ai luoghi dove si produce cultura (e poco importa se consuma fotografie artistiche o cotechini), e un’altra idea che lo considera protagonista consapevole di scelte operate in luoghi autenticamente democratici, dove il marketing non determina i contenuti dei progetti .

La cultura può essere una risorsa anche sul piano economico, ma il suo valore strategico è principalmente nell’utile sociale che produce. Cultura e conoscenza sono strumenti di formazione e di crescita di consapevolezza critica, elementi strategici fondamentali per la democrazia.

L’uso privato di spazi pubblici

È evidente che la tentazione di delegare al privato la gestione dei luoghi pubblici, non risparmia nemmeno la conoscenza e la cultura, che per noi però non è merce, così come i suoi spazi non sono semplici contenitori. La cultura è un diritto fondamentale e inalienabile, alla cui fruizione e produzione si deve poter accedere liberamente. Se si prescinde da questo si perde il senso stesso della sua funzione pubblica e sociale.

Si tratta quindi di una vicenda condotta molto male e assai emblematica, che conferma la nostra convinzione riguardo i danni prodotti da un sistema che consente al profitto privato di condizionare pesantemente le scelte pubbliche. Gli amministratori modenesi facciano il loro lavoro di rappresentanti pubblici, impegnandosi nell’amministrazione virtuosa dei beni comuni e favorendo nel contempo l’esercizio del nostro diritto a partecipare in modo attivo e consapevole alla vita della città.

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