Modena non può tacere di fronte allo sdoganamento dell’estrema destra

13 Giugno 2025 by

Ermanno Gorrieri, Francesco Luigi Ferrari, Luigi Paganelli: nomi che, a Modena, rappresentano ancora una tradizione democratica e antifascista radicata nella storia della città. Cosa direbbero oggi di fronte al fatto che una delle realtà da loro ispirate – idealmente e non solo – ospita l’intervento di un sedicente “combattente per la libertà”? Si tratta, nei fatti, di Yuri Previtali, foreign fighter italiano attivo nel battaglione Karpatska Sich, noto per le sue simpatie neonaziste.

La Polisportiva Sacca, inizialmente disponibile ad accogliere un’iniziativa apertamente bellicista e ambigua sul piano ideologico, ha fortunatamente fatto marcia indietro. Una decisione maturata anche grazie alla ferma opposizione delle forze democratiche e antifasciste di questa città. Purtroppo, l’evento è stato ripianificato presso la sede della Fondazione SIAS, un ente formalmente dedito a servizi e iniziative sociali, che invece oggi offre spazio a chi combatte sotto effigi che richiamano direttamente l’immaginario del nazifascismo.

Ci chiediamo: come può una fondazione che opera nel tessuto civile e democratico della città ospitare chi ha scelto di arruolarsi in una formazione militare che esibisce simboli di chiara matrice neonazista? Simboli anticostituzionali e potenzialmente rilevanti anche sul piano penale. E come può il Comune di Modena, Medaglia d’Oro alla Resistenza, rimanere in silenzio di fronte a tentativi sempre più frequenti di normalizzare ideologie violente e neofasciste?

Chiediamo pubblicamente al Sindaco Massimo Mezzetti di intervenire immediatamente per impedire lo svolgimento di questo evento, che non ha nulla a che vedere con la libertà di espressione, e che rappresenta invece una chiara minaccia per la memoria democratica e antifascista della nostra città. Non è accettabile che spazi pubblici o para-pubblici vengano concessi a chi veicola – anche solo indirettamente – messaggi nostalgici o riabilitativi nei confronti del nazifascismo.

Ricordiamo che, secondo la legge italiana (art. 244 c.p. e legge 210/1995), è vietato arruolarsi in eserciti stranieri come combattente mercenario. La nostra Costituzione, all’articolo 11, afferma che «l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli». Combattere all’estero in conflitti armati, in particolare in formazioni ideologicamente estremiste come la Karpatska Sich, non è un atto neutro, ma un’azione in contrasto con i principi della convivenza democratica e con il diritto internazionale.

Come Partito della Rifondazione Comunista – Federazione di Modena, riteniamo inaccettabile che si continui a concedere spazio e legittimazione pubblica a chi sdogana e diffonde idee neonaziste. Il tessuto democratico del nostro Paese non può permettere che simili rigurgiti trovino terreno fertile.

Eventi come quello programmato per questa sera non servono alla pace né alla verità: servono solo a ridare cittadinanza politica all’estrema destra. E noi non ci stiamo.

Rifondazione Comunista – Federazione di Modena

Share Button

Post correlati

Tags