Rifondazione Comunista alla Castelfrigo con i lavoratori in sciopero della fame

23 Dicembre 2017 by

Oggi una delegazione di Rifondazione Comunista si è recata davanti ai cancelli della Castelfrigo di Castelnuovo Rangone (MO) per portare la solidarietà del partito ai lavoratori in lotta per difendere il proprio posto di lavoro e chiedere il rispetto dei diritti e della legalità. Questi lavoratori stanno portando avanti una delle lotte più radicali oggi attive in Italia, e lo stanno facendo non solo per loro ma per tutti noi.

Si tratta di una vertenza che coinvolge 127 lavoratori di diversa nazionalità, soci di due false cooperative in appalto presso la Castelfrigo, che da mesi si battono contro la procedura di licenziamento collettivo emessa nei loro confronti dalle cooperative Ilia e Work Service nonostante che l’azienda continui a lavorare a pieno ritmo. Questi lavoratori hanno deciso di dire basta all’illegalità e allo sfruttamento, e Rifondazione Comunista sostiene la loro lotta.

A Tano Yao (ivoriano), Martin Biliku (albanese) e Chen Haichao (cinese), che con il segretario provinciale della Flai Cgil di Modena Marco Bottura, sono in sciopero della fame per il quinto giorno consecutivo, abbiamo regalato le felpe con la scritta “Padroni di niente, servi di nessuno”. È uno slogan che rappresenta la straordinaria dignità di chi non abbassa la testa davanti al padrone.

Siamo con i lavoratori e la Cgil perché l’illegalità del sistema delle false cooperative su cui si arricchiscono i padroni del distretto modenese delle carni va debellato. Il “gioco” è semplice: false coop gestiscono in appalto interi settori produttivi in condizione di brutale sfruttamento per cessare l’attività appena i lavoratori alzano la testa, eludendo il fisco e calpestando i diritti dei lavoratori.

Se nel distretto modenese delle carni – come in tante altre parti d’Italia – siamo arrivati a condizioni di nuovo caporalato e neoschiavismo questo è dovuto alla degenerazione legislativa del mondo del lavoro che consente condizioni di illegalità a norma di legge, e Rifondazione Comunista si batte per l’abolizione delle leggi che permettono tutto questo.

Invitiamo i modenesi che durante le festività natalizie mangeranno lo zampone o il cotechino a pensare che ciò che hanno nel piatto riguarda anche loro, perché parla di una insostenibile riduzione dei salari e dei diritti che mette a rischio la stessa tenuta del nostro sistema sociale.

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