Autostrada cispadana e corruzione

24 Settembre 2013 by

Dall’inchiesta sugli appalti TAV di Firenze un filone di indagine riguarda l’Autostrada Cispadana, ovvero le pressioni esercitate da un componente della commissione di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per favorire il buon esito della valutazione dell’opera presso il Ministero dell’Ambiente. Un motivo in più per proseguire la battaglia contro un’opera inutile e dannosa.

L’autostrada Cispadana serve solo a chi la fa: serve a costruttori, cavatori e speculatori e, con l’inchiesta TAV Firenze, abbiamo saputo che serve a politici e tecnici corrotti per scambiarsi favori e affari. Niente di nuovo, sappiamo che le grandi opere si portano dietro grandi interessi, difesi da istituzioni e politici che le spacciano come la modernità e la soluzione salvifica di ogni problema.
Noi sappiamo bene che una volta costruita l’autostrada Cispadana serve solo ad allontanare ancora di più la bassa modenese e l’Italia dall’Europa più moderna e più pulita. Sia che venga realizzata in modo illecito sia che sia costruita ad opera d’arte. Per questo la battaglia contro la sua realizzazione prosegue.
Stefano Lugli, Rifondazione comunista Modena

 

LA CISPADANA AUTOSTRADALE, IL BUON SENSO E LA DIGNITÁ

di Silvano Tagliavini

Portavoce Coordinamento cispadano No Autostrada

È notizia di questi giorni che sono stati messi agli arresti domiciliari alcuni esponenti politici (quello più di spicco è la Lorenzetti, esponente del PD nazionale, già Presidente per due mandati della Regione Umbria e più volte parlamentare e fino al momento del provvedimento Presidente di Italfer delle FF.SS.) e altri personaggi a vario titolo facenti parte di società pubbliche e private perché sospettati di essere coinvolti in manovre illecite attorno alla realizzazione del tunnel della TAV a Firenze dove è direttamente interessata la COOPSETTE di R.E. che ha anche interessi sulla costruzione dell’autostrada Cispadana. Uno di questi, geologo ed esponente siciliano del PD, fa anche parte della commissione V.I.A. nazionale. Dicono i giudici, che hanno disposto il provvedimento cautelare, che la “squadra”, composta da vari soggetti, intrallazzava tramite le conoscenze politiche per pilotare i risultati delle valutazioni di impatto ambientale delle opere interessate. Il geologo avrebbe, sempre secondo i giudici, “aggiustato” i dati sull’impatto ambientale relativi alla TAV di Firenze ma anche quelli relativi all’autostrada Cispadana perché l’iter burocratico fosse spedito e il risultato positivo garantito.

Vengono allora in mente tutte quelle occasioni, nel corso degli anni, in cui esponenti politici regionali, provinciali e locali hanno dato per scontata e sicura l’approvazione del progetto autostradale, con supponenza hanno sempre bollato assurde e ridicole le osservazioni al progetto da parte di Associazioni e singoli cittadini mettendo davanti a tutto l’interesse economico dell’opera peraltro mai dimostrato. Alle stesse richieste di chiarimento pervenute dalla V.I.A. sul progetto definitivo è stato risposto sbrigativamente riproponendo di fatto le stesse soluzioni prospettate nel progetto inviato alla V.I.A. in ottobre del 2012.

Viene allora il legittimo sospetto che tale sicurezza derivasse dalla consapevolezza che, tramite la persona ora indagata, le cose sarebbero comunque state “aggiustate” in sede di verifica nazionale, ma il sospetto viene anche sulla fretta di approvare il progetto forse perché c’era il sentore che le cose, sotto l’aspetto giudiziario, non sarebbero rimaste coperte a lungo.

Se tutto questo comportasse anche “solo” una implicazione di tipo finanziario la cosa sarebbe già di per sé gravissima ma purtroppo, essendo la valutazione di tipo ambientale, c’è da pensare che “lor signori” abbiano agito nel totale disprezzo della salute dei cittadini pur di arrivare al loro scopo (a tale proposito è illuminante la risposta ad alcune osservazioni sui dati allarmanti sull’inquinamento atmosferico procurato dal passaggio di migliaia di autoveicoli sulla Cispadana autostradale che A.R.C. definisce “irrilevanti”) e quindi la cosa sarebbe di una gravità inaccettabile.

Viene da chiedersi chi sono i referenti politici regionali che hanno tenuto rapporti, diretti o indiretti, con il soggetto indagato e quali accordi di scambio siano stati definiti (l’incredibile ribasso del costo della costruzione dei moduli abitativi da parte di COOPSETTE a San Felice fa parte dello scambio di favori tra l’azienda e uno dei Comuni interessati al passaggio dell’autostrada?). Perché se tutto venisse dimostrato i vertici regionali non potrebbero esentarsi dalle proprie responsabilità, prima ancora che giudiziarie, politiche.

Le indagini non sono ancora concluse ma vista la situazione che si è venuta a creare il buon senso e la dignità degli Amministratori dovrebbe suggerire loro per lo meno di congelare ogni ulteriore avanzamento del progetto autostradale fino a che le cose non siano chiarite in modo inequivocabile.

La cosa dovrebbe partire soprattutto dai Sindaci interessati all’opera che sono i primi responsabili della salute dei cittadini, saranno in grado di agire con il buon senso? Ma soprattutto avranno la dignità di ribellarsi a quella che è stata fin dall’inizio una vergognosa quanto assurda imposizione politica calata dall’alto?

 

Share Button