Renzi da l’ok alla Cispadana, ma l’opposizione continua

12 Febbraio 2016 by

Comunicato stampa sullo sblocco dell’iter progettuale dell’Autostrada Cispadana da parte del Consiglio dei Ministri del 11 febbraio 2016

PRC, AUTOSTRADA CISPADANA: RENZI ACCONTENTA BONACCINI E STA DALLA PARTE DI COSTRUTTORI E SPECULATORI. L’OPPOSIZIONE A QUEST’OPERA CONTINUA NELL’INTERESSE DEI CITTADINI E DELL’AMBIENTE

Di fronte al conflitto fra Ministeri nel giudizio sulla Valutazione di Impatto Ambientale dell’Autostrada Cispadana, il Governo Renzi premia la fedeltà di Bonaccini e ignora tutte le perplessità sul progetto e sta dalla parte dei costruttori e degli speculatorifacendo fare un passo in avanti all’iter progettuale dell’autostrada regionale.

Una decisione che non ci stupisce: questo era un passaggio atteso dopo che Governo e Regione hanno fatto carte false pur di assegnare ad Autobrennero la realizzazione e la gestione di un’infrastruttura utile solo a chi la fa. E che non doveva essere nessun altro cheAutobrennero, nei cui posti di comando si trovano gli uomini del Pd, a partire dagli ex presidenti della Provincia di Modena, Sabattini e Pattuzzi, ora ai vertici delle società che devono realizzare le autostrade che hanno voluto quando rivestivano cariche pubbliche.

Ciò che non viene detto è che prima di far partire le ruspe tanto attese da Bonaccini, Autobrennero deve diventare tutta pubblica, e i soci pubblici dovranno ricomprarsi a peso d’oro le azioni vendute ai privati, ovvero i cittadini iniziano a pagare l’autostrada cispadana prima ancora che aprano i cantieri. In sostanza, ciò che viene negato per un servizio pubblico come l’acqua, nonostante il referendum, viene incredibilmente ammesso per Autobrennero pur di impedire che il mercato favorisca una gestione più economica della A22 a vantaggio dei cittadini.

Ciò che non viene detto è che i soldi dei privati non ci sono (Coopsette, uno dei soci di ARC, nel frattempo è addirittura fallita) e che il tentativo della Regione di affidare la realizzazione dell’opera allo Stato è il primo passo per assegnare le spese al bilancio pubblico nel più classico sistema della socializzazione delle perdite e della privatizzazione dei profitti.

Sono poi sbalorditive le affermazioni dell’assessore regionale Donini secondo cui l’autostrada cispadana “concorrerà in modo significativo a diminuire l’inquinamento urbano togliendo traffico pesante” quando lo stesso studio di fattibilità predisposto dalla Regione prevede un traffico di 58.000 veicoli al giorno aggiuntivi al traffico locale e prevede pesanti ricadute ambientali.

Sappiamo bene che il vero obiettivo della Regione non è snellire il traffico dei territori attraversati dall’autostrada, bensì realizzare una grande rete autostradale per collegare con una striscia d’asfalto il Tirreno con l’Adriatico attraverso Ti.Bre., Cispadana, Ferrara-Mare e molto probabilmente anche il tratto autostradale della Romea da Porto Garibaldi a Ravenna.

Proprio per questo, a 10 anni dall’approvazione dell’autostrada cispadana, ribadiamo ai cittadini che i responsabili di una viabilità inadeguata per i territori attraversati dall’autostrada sono gli stessi che si ostinano con la cispadana autostradale, quando con meno risorse oggi avremmo già a disposizione la cispadana urbana al servizio del territorio attesa da anni. L’autostrada non è la soluzione ai problemi del traffico locale, anzi si stanno oggi ponendo le condizioni per ulteriori e più gravi problemi.

Rifondazione Comunista continuerà a battersi assieme a comitati e cittadini contro questa folle idea di una mobilità centrata sull’asfalto, che risulta superata e insostenibile dal punto di vista economico e ambientale.

Stefano Lugli – Segretario regionale PRC Emilia Romagna
Sara Visintin – Responsabile ambiente segreteria regionale PRC Emilia Romagna

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